«LA NOTTE PORTA CONSIGLIO»: UN DISCIPLINAMENTO MODERATO A SCOPO DI PROTEZIONE
«La notte porta consiglio» è un detto popolare che dovrebbe proteggere dalle decisioni avventate. Specialmente in situazioni di conflitto di gravidanza, questa saggezza dovrebbe aiutare le donne incinte a non prendere decisioni sotto pressione o stress, di cui potrebbero più tardi pentirsi amaramente. Secondo stime, dopo un periodo di riflessione di almeno un giorno tra la consulenza medica e l’intervento, ogni anno circa 1000 donne in Svizzera non avranno più intenzione di abortire e diranno di sì al loro bambino. Salvare la vita a 1000 bambini: è quello che vuole questa iniziativa popolare!
La legge disciplina che, prima di un aborto, i medici devono consegnare alla donna incinta un elenco di tutti i consultori e dei servizi di aiuto (art. 120 CP). La consulenza presso consultori e servizi di aiuto è però possibile soltanto se tra il colloquio con il medico e l’aborto viene garantito un periodo di riflessione. Sono molti i medici che non rispettano più alcun periodo di riflessione, soprattutto nella somministrazione della pillola abortiva. In tal modo va a perdersi l’effetto protettivo dell’attuale legge. Questa iniziativa popolare vuole apportare i correttivi necessari.
Già 18 Stati europei applicano un periodo di riflessione. Fra essi figurano ad esempio la Germania e l’Italia. In Germania il periodo di riflessione è di tre giorni mentre in Italia addirittura di sette giorni. Qualora introducesse un periodo di riflessione di un giorno, la Svizzera sarebbe il Paese con il più breve periodo di riflessione in Europa. L’iniziativa popolare vuole colmare una lacuna legislativa mediante un disciplinamento moderato.
Un aborto non è una decisione irrilevante. Per tale motivo, almeno un giorno di riflessione dovrà essere una regola.
Alcuni elementi sulla genesi di «La notte porta consiglio»
Nel 2014 alcuni parlamentari federali avevano discusso l’idea secondo cui il Consiglio federale dovrebbe urgentemente adottare misure al fine di ridurre l’ingente numero di aborti. Di conseguenza, hanno presentato una mozione con quattro proposte concrete, una delle quali consisteva nel conferire un periodo di riflessione prima di ogni aborto.
SE «BERNA» RIMANE INATTIVA… Il Consiglio federale aveva raccomandato il rifiuto della mozione e nel 2016 la stessa era stata archiviata senza deliberazione definitiva. Si trattava della causa definitiva per elaborare un’iniziativa popolare sul periodo di riflessione!
Parimenti nel 2016 il «Tages-Anzeiger» pubblicava un articolo sul tema intitolato: «Aborti: dormirci sopra?». Questo titolo ha dato lo spunto alla formulazione del titolo dell’iniziativa «Dormirci sopra!».